WEST CLIMBING BA(N)CK!
Siamo tornati a casa l’anno scorso portandoci dietro la voglia di ripartire ed eccoci di nuovo qua in Palestina con tanti altri progetti e mille idee.
Come ogni anno, l’immancabile benvenuto non si è fatto attendere: scali interminabili negli aeroporti europei con bagaglio perso dall’efficiente organizzazione israeliana, seguito da doppio passaggio all’interrogatorio per recuperarlo (!), corse notturne per afferrare l’ultimo pullman ed un tassista troppo zelante che cerca di consegnarci alle strutture militari israeliane (!!)… tutto questo non ci ha fermato e siamo quindi arrivati a notte fonda nel nostro centro culturale d’adozione – Laylac – nel campo profughi di Deisha-Betlemme.
Ultime dalla Palestina:
Come ogni anno, i giorni pre-partenza vengono funestati dalle dichiarazioni dell’amministrazione statunitense: Mike Pompeo – Segretario di Stato USA – ribadisce che le colonie israeliane fuori dai territori stabiliti dopo la guerra dei sei giorni sono, secondo lui, legittime. La legislazione Trump avvalla nuovamente i tentativi coloniali di Israele, nulla di nuovo sotto il sole.
Noi caparbiamente siamo di nuovo qui per portare il nostro sostegno al popolo palestinese che resiste da oltre 70 anni alle arbitrarie vessazioni della “più grande democrazia del medio oriente”, Israele.
Ieri nel primo giorno, dopo aver lasciato i bagagli e aver ritrovato i volontari\e di Laylac, ormai nostri amici, con cui negli anni passati abbiamo chiodato le pareti rocciose di Battir, visitato i luoghi simbolo e conosciuto i protagonisti e le protagoniste della lotta di resistenza palestinese in tutta la West Bank, ci siamo diretti al campo profughi di Aida.
Quest’anno parte del nostro progetto consisterà nel costruire una piccola parete di arrampicata indoor per i bambini\e del centro culturale Amal Amustakbal. Per ora ci siamo accontentati di prendere le misure e comprare il materiale necessario per i lavori che ci impegneranno nei giorni successivi.
Durante la nostra permanenza abbiamo previsto anche delle uscite insieme ai piu piccoli e alle piu’ piccole dei due centri culturali per proseguire nel nostro intento di portare l’arrampicata in Palestina come presidio di difesa del territorio naturale dall’espansione delle colonie israeliane.
Nel frattempo ritroveremo le nostre amiche e i nostri amici sparsi per la Cisgiordania e vi terremo aggiornati\e sulle loro novità.
A domani, stesso posto, stessa ora.
Tag: Climbing, climbingfree, freepalestine, palestine, westbank
Claudio Favoino
…. complimenti ragazzi, attendo con ansia la prossima pagina del diario di bordo! Grandi!!